Lo spiega la moglie del portiere coinvolto nello scandalo scommesse in un'intervista ai microfoni di Sky Sport 24 che afferma. "L'1 giugno si è fermata la vita, si è bloccata, stiamo aspettando che riparta"
"Marco è un ragazzo giovane di 27 anni, un papà stupendo, un ragazzo che fino ad un po' di tempo fa era sereno e tranquillo. Un bravo portiere. E' cresciuto nel pallone, è la sua vita, è stata sempre il pallone la sua vita e lo ha dimostrato negli anni". Così Michela Spinelli, moglie di Marco Paoloni, portiere coinvolto nell'inchiesta sul calcioscommesse, difende il marito in una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport 24.
"A Cremona è stato benissimo, anche l'anno scorso, siamo stati a pochi passi dalla promozione in B. Fino al 31 maggio avevo le mie idee - spiega la moglie di Paoloni -, di certo non una situazione del genere, non quello che ho letto sui giornali. L'1 giugno si è fermata la vita, si è bloccata, stiamo aspettando che riparta. Adesso un pochino è ricominciata da quando Marco è tornato a casa anche se è agli arresti domiciliari a Cremona e non a Civitavecchia. Ha voglia di parlare e chiarire la sua situazione, aspetta di tornare alla normalità per poterlo fare. Terrà una conferenza stampa come Signori? Questo non posso darlo per certo, pero' penso che gli avvocati hanno ipotizzato una cosa del genere".
"Siamo stati uniti sempre, vediamo che Marco è tornato a casa, non sta più in carcere e sembra la normalità perchè questa è stata la nostra casa per più di due anni. Poi alla fine ti rendi conto che ancora qualcosa non va, manca la libertà che prima Marco aveva. Pensa al calcio, è stata sempre la sua vita, adesso vuole sistemare la sua situazione, vuole chiarirla in tutti gli aspetti, non vede l'ora di farlo con tutti", conclude.
Italpress
