«Se c'è giustizia vince la Lazio»

Reja: «Loro baciati spesso dalla sorte. Ma sento che questa è la volta buona». Zarate? «Lasciatelo tranquillo»

ROMA - Ha perso tre derby di fila e non ha mai battuto la Roma. Ma Edy Reja mai come stavolta è convinto la Lazio possa prevalere nella stracittadina.
«Ci sono state altre occasioni, in questo campionato, nelle quali la Lazio era chiamata a sfatare qualche tabù negativo. E oggi ho la sensazione che sia la volta buona e che l'esito della sfida alla fine sarà a nostro favore. Dico questo anche perché nei tre derby precedenti affrontati, la Lazio ha sempre fatto qualcosa in più della Roma e ha sicuramente avuto qualcosa da rivendicare».
In che modo dovete affrontare questa partita?
«Con la determinazione e la convinzione giuste per fare subito nostra la sfida. Dovremo essere intelligenti nel capire anche le condizioni degli avversari, che dovranno vincere a tutti i costi. Servirà dunque grande intelligenza dal punto di vista tattico, per metterli in difficoltà nelle zone del campo in cui la Roma può avere delle carenze. Cercheremo di sfruttare le nostre qualità in avanti, bisogna solo da sperare che tutti siano al cento per cento».

La designazione arbitrale di Tagliavento ha fatto storcere il naso ai tifosi biancocelesti...
«Secondo me la prestazione non dipende dall'arbitro, ma tutto, al contrario, dipenderà dalla Lazio. Tagliavento è un arbitro internazionale, sicuramente tra i migliori in Italia. Sotto questo punto di vista sono sereno e tranquillo».

Non troverà Ranieri sulla panchina della Roma: il suo giustiziere...
«Effettivamente con Ranieri non mi è andata bene. Auguriamoci di invertire la rotta con Montella. Lui è giovane e sta facendo molto bene. Lo sto apprezzando in questo scorcio di campionato, è una persona sicuramente piacevole anche se non lo conosco personalmente. Per adesso lo sto apprezzando e mi auguro che mantenga questo atteggiamento».

Cosa le hanno insegnato i derby persi?
«Che sono spesso decisi da episodi. E spesso questi episodi sono stati a favore della Roma. Se giustizia dev'essere fatta, questa è la gara in cui deve avere la meglio la Lazio. Per quanto riguarda la prestazione mi auguro che queste sia simile a quelle che abbiamo già fatto all'andata e in coppa Italia».

Come ha visto Zarate in settimana?
«Ha lavorato come sempre con grande intensità, e questa settimana ancora di più. Mi sembra si stia caricando per dare una grossa mano alla Lazio da qui fino alla fine del campionato. Però le attese su di lui lo condizionano. Lui deve fare quello che sa, ma non deve sentirsi il salvatore della Lazio. Deve cercare di dare una mano come tutti. Ci sono delle esigenze della squadra che vanno al di là del tipo di ruolo, e questo Zarate lo sa. Anche l'intervento del fratello Sergio, nei giorni scorsi, non è stato appropriato. Prima di usare la lingua bisogna collegarla al cervello, in certe situazioni del campionato. Il ragazzo ha bisogno di restare tranquillo per rendere al meglio».

Corriere