| Gli azzurri vantano 29 reti negli ultimi 15' in un anno di gestione del tecnico toscano. Storica la stagione scorsa la rimonta con il Milan: sotto 2-0 al 90' e poi riacciuffato sul 2-2, e quest'anno il colpo di Cagliari, con gol di Lavezzi in contropiede a tempo scaduto
NAPOLI, 7 dicembre 2010 - Ventinove reti nell’ultimo quarto d’ora di gioco in poco più di un anno di gestione Mazzarri: non può essere un caso se il Napoli allenato dal tecnico toscano si scatena nei finali di gara. Merito, evidentemente, del lavoro dell’allenatore, che ha inculcato nei suoi ragazzi la convinzione di crederci fino al termine, ma anche del preparatore atletico Pondrelli, l’uomo che mette la benzina nei muscoli di Lavezzi e compagni.
LAST MINUTE — Quella di ieri contro il Palermo è dunque l’ultima impresa “last minute” di una lunga serie, che ha preso il via proprio con l’avvento di Mazzarri sulla panchina del Napoli. Il Bologna fu mandato ko da un gol di Maggio, su assist di Lavezzi, molto simile a quello con il quale l’ex doriano ha steso i rosanero in un San Paolo ribollente di passione. Così, la zona Cesarini ha iniziato a trasformarsi nella zona Mazzarri. Nel campionato scorso, il Napoli si è distinto per le innumerevoli rimonte. Storica quella contro il Milan, avanti 2-0 al 90’ e poi riacciuffato nel recupero grazie alle reti di Cigarini e Denis.
SQUILLI FINALI — Segnare in pieno recupero è diventata una piacevole abitudine in questa stagione. È accaduto a Bucarest, in Europa League, quando al 97’ Cavani ha regalato il 3-3 ai suoi. È successo pure a Cagliari, fuori tempo massimo, dove un contropiede di Lavezzi si è concluso con un gol da tre punti dopo il quale l’arbitro ha fischiato la fine. La scena si è ripetuta ieri, al culmine di una splendida prestazione corale degli azzurri. “Una partita perfetta – ha detto Mazzarri -. L’unico difetto è proprio quello di non aver segnato prima, visto che avremmo potuto fare cinque gol”. Il Napoli, evidentemente, preferisce mettere a repentaglio le coronarie dei suoi tifosi, che ormai quando vedono alzarsi la lavagnetta del recupero cominciano...a esultare
Gazzetta Dello Sport
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