Berlusconi: "Un tetto ai salari", Lotito: "Facciamolo subito"

Berlusconi: "Un tetto ai salari"
Lotito: "Facciamolo subito"

Il patron del Milan lancia l'allarme: "I compensi dei giocatori sono inammissibili vista la realtà economica di oggi". Il numero 1 della Lazio: "Possiamo farlo in tempi brevi con l'aiuto del Governo". Ma Fabio Cannavaro frena: "I problemi del calcio non si risolvono così"

MILANO, 18 agosto 2009
Il calcio italiano si scopre all'improvviso "fuori dalla realtà" sul tema ingaggi. A lanciare l'allarme il patron del Milan Silvio Berlusconi, che si dice pronto a seguire il modello statunitense della creazione di un tetto per il salario dei giocatori. Sulla stessa linea il presidente della Lazio Claudio Lotito, che riprende un suo vecchio cavallo di battagli.

ALLARME PRESIDENZIALE
"Io sono molto preoccupato di questo calcio fuori dalla realtà - la denuncia di Berlusconi dopo la sfida tra Milan e Juventus -. I compensi dei giocatori sono inammissibili, lontanissimi dalla realtà economica in cui viviamo e dal momento difficile che come questo: sono fuori da ogni parametro. Credo si debba fare come negli Stati Uniti, arrivare a una decisione per legge per cui sia adottato in tutta Europa un tetto salariale. Ne ho parlato con Platini e credo che lavoreremo in questa direzione molto presto. Io non critico il Real Madrid, ma il fenomeno. Anche i nostri ingaggi sono fuori dalla realtà e da ogni possibile confronto con il buon senso. Già al 50% sarebbero ingaggi folli".

CANNAVARO NON CI STA
La prima risposta all'allarme di Berlusconi arriva da Fabio Cannavaro, che risponde con una battuta: "Forse il presidente Berlusconi pensava al Milan quando ha parlato di tetto agli ingaggi dei giocatori...". Poi spiega: "Non è semplice come può sembrare. Noi giocatori ci rendiamo conto che il momento dell'economia mondiale non è facile: ma non è certo abbassando i nostri stipendi che si risolvono completamente i problemi del calcio. Se si riducono i nostri ingaggi, occorre tagliare i prezzi di molte cose, a cominciare dai biglietti di ingresso allo stadio".

LINEA DURA
Berlusconi trova una spalla in Claudio Lotito: "Condivido pienamente - ha detto il numero uno della Lazio -, e credo che con l'apporto del Governo il tetto salariale possa andare in porto nel breve periodo. Da cinque anni mi sto battendo perché nel calcio si possano avere retribuzioni conformi alla particolare situazione economica del paese, e più in generale del sistema europeo, e che siano all'insegna di un comportamento etico rispetto a quello che è l'andamento delle altre retribuzioni salariali. Lo stesso Platini ha posto il problema. È impensabile che oggi alcuni club, soprattutto quelli inglesi, che hanno 5 o 6 squadre con indebitamenti spaventosi (anche da 1 miliardo) competano nelle stesse competizioni con squadre che sono invece a posto con i conti. Si deve trovare una soluzione che contempli l'abolizione dell'assioma più spendi più vinci, premiando la meritocrazia, la professionalità, il sacrificio. Il giocatore ha una tutela da lavoratore dipendente, anzi meglio del minatore, e ha un dovere del libero professionista con principi che sono fuori da qualsiasi portata di equilibrio giuridico ed economico. Finalmente ci sono arrivati tutti, anche se con cinque anni di ritardo rispetto a quello avevo detto io".