Campana, fuga nel passato
"Stranieri a numero chiuso"
Il presidente dell'Associazione calciatori apre "alla riduzione degli organici", ma chiede "un limite agli stranieri: sono troppi e non fanno qualità". E' la risposta della categoria alla crisi del calcio: +20% i disoccupati del pallone
MILANO 11 agosto 2009
Stagione che vivi, registro che cambia. Sergio Campana ne ha vissute tante: dall'età dell'oro, all'arrivo delle pay tv, fino all'austerity dei tempi moderni. Dal vocabolario ha bandito il politicamente corretto. "Bisogna procedere urgentemente alla riduzione degli organici". Ma come Presidente, va contro gli interessi della categoria? "E' una necessità: impensabile avere le rose ancora con 30-35 giocatori". Se lo dice il numero uno dell'Associazione calciatori...
ROSE ASCIUTTE
I numeri in rosso del calciomercato sono spietati. 282 giocatori in esubero tra A (dove sono 113), B (sono 92) e Lega Pro (77); 171 disoccupati, i raduni dei senza squadra che si moltiplicano. "E' uno dei momenti più difficili per i calciatori - ha commentato l'avvocato Sergio Campana - , rispetto allo scorso anno, abbiamo un aumento del 20% delle richieste da calciatori senza squadra di iscrizione al nostro ritiro a Coverciano". Niente fronzoli, è il Campana-style: "Pochi giorni ancora di vacanza, e poi tornerò alla carica. La riduzione degli organici è diventata una necessità. Capisco che una società non possa più sostenere costi per un organici composti da 30, 35, calciatori. Troppi".
STOP STRANIERI
Se Campana apre al dimagrimento degli organici, vuole una contropartita. "Troppi giocatori, sì, ma anche tanti, troppi stranieri. Lo dico ormai da una vita che nel nostro campionato arrivano un fiume di giocatori stranieri inutili, che aumentano i guadagni solo dei procuratori, che fanno spendere troppi soldi ai presidenti, e tolgono possibilità e posti ai giocatori italiani, che sono spesso più bravi". Pochi giorni a Ferragosto quando Campana cala l'asso: "Appena torneremo a lavoro, proporrò d'introdurre nei regolamenti un limite agli stranieri. E' legalmente possibile, sia per gli extracomunitari che per i comunitari. Dobbiamo tornare al passato, quando vi era un limite per i giocatori stranieri. E' l'unica strada per venire fuori da questa crisi".
IN CONTROTENDENZA
Se il costo della vita presenta una forbice larga tra il Nord e il Sud del Paese, questa differenza non ci sarebbe tra i calciatori tesserati con le società del Nord e del Sud. "No, non ci sono differenze contrattuali tra calciatori tesserati con i club del Nord e del Sud - conclude l'avvocato Campana - . Anzi, nel calcio, quest'anno, viviamo la situazione alla rovescia: con molte società importanti del Nord che vivono una fase molto delicata". Tempo di vacanza, già, ma l'agenda di lavoro di Campana è pronta. A settembre sarà il momento di riaprire i tavoli delle trattativa con i vertici del calcio. La road map c'è.
gazzetta.it
ottimo... mettiamo sta regola degli stranieri il prima possibile che poi c'è da ridere
