Situazione assolutamente particolare quella che ha visto protagonista il 27enne difensore, fermato per 13 giorni dal... Singhiozzo!Un singhiozzo può condizionare per due settimane la vita di un atleta? La risposta è sì, e ne abbiamo le prove. E’ quello che può raccontare Leandrao, difensore del Caldense, formazione brasiliana di Poços de Caldas nello stato del Minas Gerais.
Era a tavola con il resto della squadra, Leandro, quando il 27enne difensore brasiliano ha cominciato a singhiozzare durante la cena scatenando l’ilarità dei compagni, divertiti da un singhiozzo che non ne voleva sapere di arrestarsi.
La cena finì, ma il singhiozzo non cessò. Preoccupati per l’accaduto, i dirigenti del club fecero allora visitare Leandrao mandando il giocatore a Rio de Janeiro così da permettergli di sottoporsi a esami più approfonditi. Nemmeno i medici tuttavia seppero motivare il singhiozzo infinito di Leandrao che andò avanti così con il fastidioso inconveniente per giorni e giorni...
Un portavoce del club, Gustavo Mendanha, ha chiuso la vicenda spiegando recentemente che “l’allarme per Leandrao è ufficialmente rientrato. Ora il giocatore si allena normalmente, ma che ha dovuto fermarsi per due settimane (13 giorni, ndr) a causa di un singhiozzo infinito. All’inizio i compagni di squadra ci ridevano su, poi però abbiamo capito che la situazione non era poi così tanto normale e abbiamo provato a trovare una soluzione”.
Dimenticato il persistente singhiozzo e ora che è tutto passato, Leandrao può finalmente tornare a giocare. Tenuto fuori in occasione nell’ultima amichevole giocata dal Caldense venerdì scorso, Leandrao sarà della partita nel match d’esordio del Caldense nel campionato Mineiro di domenica 29 gennaio.
fonte: it.eurosport.yahoo.com