Cutolo e Cacia riacciuffano due volte la squadra di Mandorlini. Grande primo tempo degli scaligeri, che vanno avanti in due occasioni e mettono in seria difficoltà la capolista. Nella ripresa, arriva la reazione degli uomini di Dal Canto e il pareggio finale è giusto. 
Si è visto davvero di tutto nel derby veneto tra Verona e Padova che ha aperto il programma della quinta giornata del campionato cadetto. In un Bentegodi ricolmo di entusiasmo (circa 20.000 spettatori presenti) il Verona va in vantaggio per due volte grazie alle reti di Russo e D'Alessandro, ma le prodezze di Cutolo e Cacia fissano il punteggio sul 2-2. Il Padova sale così a quota 11 punti e mantiene la propria imbattibilità stagionale, mentre gli scaligeri centrano il primo pari stagionale e salgono a 7.
Se il Padova di Dal Canto schiera una formazione pressochè identica a quella che una settimana fa si è imposta di misura sul Bari (ad eccezione di Cacia proposto come punta centrale e affiancato da Lazarevic e Cutolo), Mandorlini stupisce nelle scelte iniziali e fa debuttare l'ex bresciano Mareco al centro della difesa (al posto di Ceccarelli), mentre in attacco Gomez e D'Alessandro sono i partner offensivi di Bjelanovic, preferito a Ferrari.
Cutolo e Cacia riacciuffano due volte la squadra di Mandorlini - 2 GOMEZ DA' SPETTACOLO, LA VENDETTA DI CUTOLO - Il Verona parte fortissimo e imposta la propria gara sull'aggressione sistematica del portatore di palla avversario e sull'uno contro uno sugli esterni; Gomez e D'Alessandro sono in serata di grazia e mettono in difficoltà Legati e Renzetti, che faticano maledettamente a controllarli. Eppure le prime occasioni sono degli ospiti, che sfiorano il vantaggio col destro alto di poco di Lazarevic (9') e il colpo di testa leggermente impreciso di Cacia (13'). Ma al primo vero affondo il Verona passa: Gomez è una furia sulla sinistra, tunnel a Legati e assist perfetto per Russo che batte Pellizzoli. Non si fa prendere dalla frenesia il Padova, che si getta alla caccia del pareggio e, dopo aver gridato al rigore per un contatto sospetto tra Cutolo e Maietta (25'), può liberare la sua gioia al 29'. Proprio Aniello Cutolo, ex di turno e fischiatissimo per l'errore che nello spareggio del 2007 con lo Spezia che costò la retrocessione in C dei veneti, beffa Rafael con una palombella magnifica dalla distanza e si lascia andare a un'esultanza senza freni. Che manda su tutte le furie il pubblico veronese e accende pure la panchina di casa: ne fa le spese il tecnico Mandorlini, che affronta a muso duro l'attaccante patavino e viene espulso da Ciampi. Il Verona ha però il pregio di trasformare tutta questa rabbia in qualcosa di positivo e al 35' si riporta avanti con D'Alessandro, che conclude con una splendida volè di destro l'ennesima grande azione di Gomez sul lato mancino.
3 GEMMA DI CACIA, PARI FINALE - Si va all'intervallo col Verona avanti e con la sensazione di aver visto un Padova troppo remissivo e messo in soggezione dalla carica agonistica dei ragazzi di Mandorlini. Dal Canto si fa sentire negli spogliatoi e gli effetti sono immediati: al 53' ancora Cutolo inventa con una palla in verticale che pesca in area Cacia, il cui controllo è un ricamo e gli permette di tagliare fuori Maietta prima di scaricare la sfera alle spalle di Rafael. Ancora pari e tutto da rifare per il Verona, che inserisce al 20' della ripresa Berrettoni e Ferrari per D'Alessandro e Bjalenovic, mentre il Padova è costretto a rimpiazzare l'acciaccato Cutolo con Dramè. Il match rimane vivissimo, ma la spinta degli scaligeri si spegne progressivamente ed è ancora Cacia a sfiorare la rete (72'), ma sulla sua strada trova un reattivo Rafael. Il Padova chiude in avanti, con più energie e una maggiore consapevolezza dei propri mezzi, ma il risultato non cambierà più.
Esame superato per entrambe: il Verona dimostra di potersela giocare alla pari con tutte e la qualità espressa nel primo tempo è un ottimo segnale per il prosieguo del campionato, mentre il Padova ha esibito nervi d'acciaio e una personalità da grande squadra. Ne risentiremo parlare...
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Andrea DISTASO / Eurosport
