Il belga mette a fuoco il Tour in esclusiva su Eurosport International (canale 211 del pacchetto Sky) alle 15:15: in attesa dell'intervista, ecco alcune importanti anticipazioni dal nostro inviato speciale alla Grande Boucle
Philippe Gilbert non sarà soltanto uno dei grandi protagonisti del Tour de France 2011. L'eroe delle Ardenne sarà anche il grande esperto per la nostra rete, Eurosport. Ecco a voi un'anticipazione della prima grande intervista che verrà trasmessa quest'oggi alle 15:15 in diretta su Eurosport International (canale 211 del pacchetto Sky).
COME LAVORERA' PER NOI - "Non sempre è facile capire cosa succede in gruppo per un telespettatore che osserva il plotone da fuori - ci spiega il belga -. Il ciclismo poi è uno sport molto tecnico, ed è difficile da comprendere se qualcuno non si mette d’impegno a spiegare le dinamiche principali che si verificano durante la corsa. Proverò a sfruttare il mio ruolo di corridore per cercare di farvi arrivare nel miglior modo possibile l’atmosfera che si respira in gruppo, le dinamiche della corsa, e tutto quello che dalla televisione – ovviamente – non si riesce a percepire”.
COSA SI ASPETTA DAL TOUR - "Questa corsa è sempre un'esperienza meravigliosa, estremamente dura, estremamente stressante e incredibilmente difficile. Tutto in Francia è enfatizzato alla ennesima potenza, ma è anche il luogo in cui devi passare se vuoi diventare uno dei migliori. Io ho un “discreto” successo nelle Classiche e la mia popolarità è ormai internazionale, ma se voglio continuare a ritenermi un corridore di grande livello devo gioco forza venire a disputare il Tour de France".
COSA PENSA DEI RIVALI - Gilbert dice la sua molto schiettamente: "Contador credo che abbia speso molto durante il Giro, che è stato davvero molto duro per il clima, il percorso e anche i trasferimenti. Penso che abbia perso molte energie lì. Se merita di correre il Tour? C'è la presunzione d'innocenza come per tutti i cittadini. L'unica cosa che io spero è che sia fatta giustizia e che non sia privato di una vittoria possibile o di un piazzamento perché non sarebbe un bene per il nostro sport". Andy Schlek: "E' stato un po' sotto le attese rispetto al passato in questo 2011. Ha avuto anche delle buone prestazioni, ma comunque mi ha impressionato meno rispetto agli anni passati. Certo, può crescere anche in fretta quando si avvicina al suo obiettivo. È ancora capace di sorprendere e non bisogna tenerlo fuori dalla lista dei favoriti. Ci sarà anche suo fratello Frank e sappiamo quanto riescano a lavorare bene assieme. Cadel Evans invece si prepara sempre bene per i propri obiettivi. Ha vinto la Tirreno-Adriatico, il Giro di Romandia ed è arrivato secondo al Delfinato. È stato quasi perfetto. E poi è molto tranquillo e ha una squadra a completa disposizione. Wiggins? Forse si è accorto del suo potenziale nelle grandi corse. E non bisogna assolutamente dimenticare Alexandre Vinokourov. Gesink invece risente di un po' di fatica in questo momento".
COSA PENSA DEL PERCORSO - Gilbert ha già pianificato il proprio Tour, partendo dal primo momento decisivo: "La quinta tappa finisce con il Mûr-de-Bretagne e la nostra squadra proverà a stare davanti e controllarla dalla A alla Z. Poi dovremo essere il più possibile presenti alla volata finale. Spero di avere ancora due o tre compagni vicino a me nell'ultimo chilometro e dopo starà tutto a me. In certi arrivi è tutto facile. Devi essere esplosivo e attaccare al momento giusto". L'ottava e la nona tappa potrebbero decidere la classifica finale. Ma che dire delle montagne? "Il Galibier è una montagna di più di 2500 metri e quindi è addirittura difficile respirare bene per arrivare al limite. La salita è difficile per la lunghezza, la superficie che è abbastanza cattiva. Potremmo anche trovare la neve lassù e quindi ci sarà una grande escursione termica. L'Alpe d'Huez è una salita mitica, la storia del ciclismo. La gara spesso si è decisa lì, come nel 2008 con Carlos Sastre".
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