Dopo aver rischiato l'eliminazione con la Date-Krumm, l'ex regina di Wimbledon lascia soltanto due giochi alla spagnola Maria Jose Martinez Sanchez. Avanza anche la Sharapova, eliminata la Zvonareva
Da molto tempo gli inglesi amanti di Wimbledon si sono abituati alle sconfitte dei propri beniamini, ma Laura Robson, pur perdendo, è uscita dal campo n° 1 a testa alta e tra gli applausi del pubblico: la 17enne mancina, da qualche tempo considerata una promessa del tennis britannico (e ultimamente fermata da qualche infortunio), ha messo infatti in difficoltà la ben più titolata Maria Sharapova, uscita vittoriosa per 7-6 (4) 6-3.
La regina di Wimbledon del 2004 ha evidenziato i soliti dubbi legati al servizio, che dopo l'operazione alla spalla non ha più funzionato come ai tempi d'oro. Sotto 4-1, la siberiana è riuscita a rialzarsi, e lo ha fatto di nuovo al tie break, quando si è trovata in svantaggio 4-2, infilando un parziale di 5 giochi a 0.
Come accade in questi casi, l''underdog' molla la presa dopo aver perso un set così combattuto, e infatti Masha si ritrova in tutta fretta sul 5-1 nel secondo. La Robson ha una razione d'orgoglio, porta a casa altri due game, prima di arrendersi e lasciare via libera alla Sharapova verso un terzo turno che la metterà di fronte alla ceca Klara Zakopalova
La rivincita di Tsvetana Pironkova si consuma sul campo numero 2: l'anno scorso la bulgara era stata fermata in semifinale da Vera Zvonareva; oggi la seconda forza del torneo esce di scena senza lottare (6-2 6-3) anche perché condizionata da un infortunio al piede occorso nel quarto gioco a seguito di una caduta. La finalista di due Slam è rimasta comunque in campo ma il doppio intervento della fisioterapista è servito a ben poco.
E chissà se adesso la rivincita non riuscirà a prendersela Venus Williams, battuta proprio dalla Pironkova nei quarti del 2010, e sua prossima avversaria. Venus aveva tremato e faticato come non mai con la veterana giapponese Kimiko Date, e allora oggi si è presa una giornata di relax: un bel 6-0 6-2 alla malcapitata Maria Jose Martinez Sanchez, che ha un tennis divertente ma troppo leggero per poter reggere le mazzate da fondo dell'afroamericana.
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