| Franz Beckenbauer esalta il talento del numero 10 della Roma, dicendo che Totti "ha un piede d'oro". L'ex calciatore tedesco in una lunga intervista torna anche sul suo passato glorioso e sulla situazione attuale del calcio tedesco
C'è chi lo ha messo davanti a Maradona e Pelé nella classifica dei migliori calciatori di sempre. Ancora oggi il suo stile in campo è un esempio per chi vuole essere leader. Franz Beckenbauer, dopo aver vinto tutto come giocatore e come allenatore, il "Kaiser" guarda al calcio con gli occhi dell'esperienza e della saggezza. In un'intervista a goldenfoot confida di riuscire solo oggi che non gioca più, a pensare che oltre il calcio nella vita esiste anche molto altro.
Beckenbauer è stato premiato con il Golden Foot alla carriera. "Questo premio mi onora. E sono orgoglioso di aver ricevuto dal Principe Alberto, che è un tifoso vero. Dopo Karl-Heinz Rummenigge e Gerd Müller sono ora tre i giocatori del Bayern, che hanno ricevuto il Golden Foot. Sono felice per il nostro club. Il Golden Foot 2010 va a Francesco Totti? Questo premio dimostra che Francesco ha veramente il 'piede' d'oro. Fin da adolescente ha giocato per la Roma, il club che non ha mai lasciato, portando la squadra a grandi obiettivi e facendone una dei top team italiani. I tifosi della Roma lo adorano. È una vera bandiera e gode di stima in tutto il mondo. Il Golden Foot di quest'anno, vinto davanti a gente come Raul e David Beckham lo prova. Che cosa è una leggenda dello sport? E' caratterizzata soprattutto dalla grande personalità, un distintivo di grande capacità e il carattere esemplare. Quindi, per me, Pelé, Muhammad Ali e Jack Nicklaus sono leggende dello sport".
La Germania è stata la "sua" squadra per un lungo periodo di tempo. "Molti esperti dicono che il team con il quale siamo stati campioni d'Europa nel 1972, è la migliore squadra di tutti i tempi. Un grande mix di creatività e forza, giocatori dalla personalità forte, spirito di squadra e voglia di vincere. Quella è stata a mio parere la squadra migliore. Riusciva bene perché fatta dell'equilibrio tra abilità individuali e una grande unità di gruppo".
Beckenbauer individua la squadra più forte che ha dovuto affrontare. "Quella che mi ha impressionato con il suo sistema di gioco è stata l'Olanda di Rinus Michels e Johan Cruyff nei Mondiali del 1974. Era quella del calcio totale. E poi mi piace anche quella con Marco Van Basten e Ruud Gullit ai Campionati Europei nel 1988".
La famosa Italia-Germania 1970. Carlos Dunga, ex capitano e CT del Brasile lo ha definito il miglior match di sempre. "E' stato un match drammatico. Abbastanza normale fino a tutto il 90', fino a quando insomma il nostro 'italiano', il milanista Karl-Heinz Schnellinger ha segnato il gol del pari. Siamo andati ai supplementari e tutti sanno cosa è successo. Evidentemente non c'è solo Dunga a pensare che sia stato il match più bello della storia".
La Germania ha concluso al terzo posto l'ultimo Mondiale in Sudafrica. "Il futuro della squadra è molto promettente. La squadra di Joachim Löw non ha esaurito il suo potenziale e non ha ancora raggiunto il suo apice. Possiede giocatori eccezionali come Mesut Özil, che crescerà ancora e poi anche Schweinsteiger e Lahm, che oggi sono già protagonisti. Di questa squadra mi piace il gioco, la coesione tra i reparti e la velocità. Ed è un gruppo giovane destinato a migliorare molto. Possono fare grandi cose".
Secondo Beckenbauer il miglior giocatore è "forse Lionel Messi, anche se in Sudafrica non ha potuto soddisfare le aspettative. Vedo, quindi, Xavi e Iniesta che si sono esibiti così brillantemente per il titolo di Spagna Coppa del Mondo nella parte superiore di questa classifica. Un nome da suggerire? Ci sono sempre grandi talenti pronti ad emergere dal nulla. Basti pensare, ad esempio, a Thomas Müller del Bayern: un anno fa nessuno lo conosceva e poi è diventato il capocannoniere della Coppa del Mondo".
Italpress
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