Marchisio non basta, in Serbia è 1-1

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El Pistolero
view post Posted on 8/10/2011, 12:42




Italia subito in vantaggio, ma Ivanovic ci riacciuffa al 26'. Bene gli azzurri nei primi 25', Rossi sfiora il raddoppio dopo il gol lampo di Marchisio. Poi il difensore del Chelsea pareggia in mischia e restituisce coraggio ai suoi. Ripresa equlibrata, Marchisio esce acciaccato

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A qualificazione già ottenuta, la calda trasferta in Serbia doveva servire all'Italia formato europeo a calarsi nel clima delle partite dove i 3 punti contano di meno, ma che possono essere comunque un banco di prova importante per verificare le nostre ambizioni. Anche Prandelli aveva chiesto massimo impegno e quel pizzico di sfontatezza che normalmente la nostra Nazionale smarrisce non appena la tensione agonistica non è massimale. Al Marakana di Belgrado esce un 1-1 che pesa soprattutto alla Serbia nell'economia del girone, visto che la vittoria dell'Estonia in Irlanda del Nord significa sorpasso per il secondo posto, quello che vale l'accesso ai playoff per Euro 2012.

L’Italia schierata da Prandelli è quella annunciata alla vigilia, un concentrato di tecnica e velocità ben rappresentata dal tandem offensivo composto da Cassano e Rossi; a centrocampo Pirlo, De Rossi e Montolivo sono i punti fermi, l’ottimo Marchisio di questo momento prende, invece, il posto dell’infortunato Thiago Motta. L’assenza di Ranocchia al centro della difesa è coperta da Barzagli, che fa coppia con il suo compagno alla Juventus Bonucci e causa lo slittamento a sinistra di Chiellini, alternativa al solito Criscito. La Serbia ha bisogno dei 3 punti per certificare la seconda posizione nel girone e accedere ai playoff ma i nostri avversari scendono in campo con una sola punta di ruolo (Pantelic) e un centrocampo molto folto guidato da capitan Stankovic e in cui Tosic, a sinistra, e Krasic, a destra, sono le principali spine nel fianco della retroguardia azzurra.

LAMPO DI MARCHISIO - La partenza della Serbia è terrificante e dopo soli 30” Tosic costringe un disattento Buffon a un’affannosa respinta con un tiro dalla distanza. Ma la risposta dei nostri è devastante: sul rilancio del numero 1 di Prandelli, Giuseppe Rossi approfitta della dormita Rajkovic e serve a Marchisio (al primo gol in Nazionale) una palla che va solo spinta in fondo al sacco: 1-0 Italia dopo neanche un minuto di gioco. Gli azzurri sfruttano la qualità degli interpreti di maggiore qualità (soprattutto un Pirlo in versione deluxe), non adeguatamente disturbati dai serbi, per fare girare a vuoto i mediani di Petrovic. E all’8’ Rossi avrebbe la palla del raddoppio sull’imbucata col contagiri di Cassano, ma l’attaccante del Villarreal spara addosso a Jorgacevic. Col passare dei minuti, però, la manovra diventa più lenta, a tratti leziosa, e la Serbia inizia a pungere con le sgroppate sull’out sinistro di Kolarov e con un Krasic pasticcione ma pericolo costante per Chiellini.

IVANOVIC CI BEFFA - Nonostante questo, fino al 26’ i nostri contengono senza troppi problemi gli attacchi avversari ed è una palla inattiva a castigarci oltre i nostri demeriti: la difesa italiana non sale con la sufficiente rapidità e permette prima a Tosic di calciare dal limite e poi a Ivanovic di trovare la fortunosa deviazione sottomisura che vale l’1-1. Prima dell’intervallo il match si equilibra e le due squadre si affrontano a viso aperto, con i nostri che hanno il pregio di cercare sempre e comunque di uscire anche dalle situazioni più intricate col pallone tra i piedi. La Serbia, pur giocando in casa e spinta dal tifo forsennato del suo pubblico, si accontenta di approfittare degli spazi concessi dall’Italia e prova a affondare in contropiede.

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L’1-1 della prima frazione fotografa al meglio 45’ divisi equamente: azzurri più propositivi e ficcanti nella prima metà, serbi bravi a risalire la corrente e a prendere progressivamente in mano il pallino del gioco. La ripresa vede immediatamente Buffon protagonista sulla punizione insidiosissima di Kolarov, che trova costantemente in Maggio un’opposizione troppo fragile. Gli azzurri hanno perso la vis pugnandi del primo tempo e concedono troppo campo alle ripartenze avversarie. Prandelli si sgola per richiamare i suoi a una maggiore concentrazione e il messaggio viene recepito soltanto in parte al 64’, quando Pirlo innesca alla grande Cassano, che la tocca per Montolivo, troppo altruista al momento di cercare un compagno in area invece di calciare in porta. Prandelli capisce che è il momento di cambiare qualcosa e inserisce prima Giovinco per un abulico Cassano, mentre Nocerino rileva un Marchisio vittima di una distorsione alla caviglia. Il gioco non decolla, però, perché i nostri sembrano accontentarsi del pari e la Serbia, che ha fatto entrare Petrovic e Zigic per Fejsa e Krasic. Eppure è l’Italia a costruire l’occasione più nitida in questa fase (82’) con l’ultimo entrato Aquilani (per Montolivo) che mette Giovinco davanti al portiere ma l’attaccante del Parma si inceppa sul più bello.

Poi non succede più nulla e, per quanto si è visto in campo, va bene così. La prova di maturità è superata solo in parte per qualità del gioco e personalità. Martedì prossimo con l'Irlanda del Nord l'opportunità di divertirsi e dare spazio a qualche volto nuovo.


Andrea DISTASO / Eurosport
 
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